Dimmi che pasta mangi e ti dirò chi sei: Le Penne

“La dolcezza della musica e la bellezza della poesia saranno sempre le benvenute contro la cattiveria della violenza!” Ah! La forza dell’Arte con la penna degli artisti! … Ma anche con la forchetta dei cuochi della gastronomia nostrana!

Nella categoria dei maccheroni dalla forma tubulare come i rigatoni, sedani o tortiglioni, la più famosa rimane ancora oggi quella che prende il nome della penna che gli artisti musicisti e poeti utilizzavano, la penna d’oca con il calamaio, per scrivere le loro opere. Prima delle macchine a estrusione del 1800, la pasta era fabbricata con un pezzo di legno chiamato “flûte”, il flauto, sul quale si metteva la sfoglia per dare alla pasta una forma di tubo. Poi si tagliavano le estremità per darle una forma di penna.

Le persone che amano mangiare come pasta le penne sono artisti, amatori della scrittura, della musica o della pittura, ma anche artigiani di tutti i tipi di arte. Sono artisti anche se non pubblicano, suonano o mostrano davanti al pubblico le loro opere, amano scrivere piccole poesie o racconti brevi, scrivere musica e dipingere in casa loro. Soprattutto chi ama le penne lisce, lascia scorrere le proprie emozioni momentanee come un sugo leggero sulla pasta, senza volere a tutti costi trattenerle a lungo, ma potrebbe avere il piacere di scriverle sulla carta come un pensierino. Le persone a cui piacciono le penne rigate vogliono trattenere questi momenti vissuti con passione su una bella carta, solida che si conserva, come in un quaderno, un diario con le linee bene stampate: la carta da musica ne è il simbolo perfetto, come le righe parallele delle penne rigate. Il buongustaio sceglierà dopo il sugo adatto ai suoi gusti … ma l’abbinamento della pasta con i sughi diventerebbe un’altra consulenza!

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